Paul Runyan: elenco dei libri
Nativo di Hot Springs in Arkansas, Paul Runyan ha mosso
i suoi primi passi nel golf facendo il caddie in un circolo
locale prima di passare professionista a diciassette anni.
Piccolo di statura, minuto nelle forme e particolarmente
“corto” dal tee, sviluppò un gioco letale intorno al green che gli valse il soprannome di “Little Poison”, piccoletto velenoso. A farne le spese fu, notoriamente, Sam Snead, il quale dovette arrendersi nella finale match-play del PGA Championship
del 1938, concedendo ben otto lunghezze al suo avversario
a sette buche dal termine. Durante la gara, Snead si lasciò andare a uno storico commento: «Questo non è golf, è magia».
Anni dopo, avrebbe scritto: «Credo che nessuno abbia ottenuto più di Paul Runyan dal proprio golf. Riusciva a fare approccio
e putt da in fondo a un tombino.»
Runyan, che aveva vinto il suo primo PGA Championship quattro anni prima, non era però un giocatore di professione. Al contrario, dedicò la sua vita all’insegnamento, che praticò ininterrottamente dal 1926, quando assunse la posizione di Head Pro in un circolo di Little Rock, alla morte, avvenuta oltre 75 anni dopo. Mentre coglieva le sue vittorie più importanti, insegnava regolarmente al Metropolis Country Club di White Plains, nello Stato di New York, dove restò fino al 1943.
Tra una lezione e l’altra – saranno ben oltre centomila alla fine della carriera, molte delle quali a vincitori di major – si tolse soddisfazioni tali da valergli l’entrata nella World Golf Hall of Fame nel 1990. Oltre ai due titoli PGA già citati, fu membro della squadra USA nelle Ryder Cup del 1933 e 1935, si aggiudicò la prima money list di sempre nel 1934 (con 6767 dollari complessivi!) e rimase a lungo in lizza per lo U.S. Open del 1951, aggiundicandosi 29 vittorie complessive sul Tour. Leggendaria fu anche la sua longevità sportiva: nel 1961 e 1962 si aggiudicò il Senior’s PGA Championship, al tempo valevole come Campionato del mondo seniores e nel 1973 passò il taglio al suo penultimo PGA Championship. Nel 2000, all’età di 91 anni, portò a termine la tradizionale gara di par 3 con cui si inaugura ogni anno il Masters.