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Ben Hogan: elenco dei libri
L’alone di rispetto e leggenda che circonda il nome di Ben Hogan (1912-97) si deve in parte all’incidente frontale con un autobus di linea che per poco non lo uccise il 2 febbraio 1949, quando era all’apice della carriera.
Hogan, che era alla guida, si gettò sulla moglie Valerie per proteggerla e quasi sicuramente sarebbe morto se non lo avesse fatto, poiché il piantone dello sterzo rientrò nell’abitacolo. Hogan riportò fratture multiple alla parte sinistra del corpo e fu operato alla vena cava per gravi problemi di circolazione. Fu dimesso dopo 59 giorni con prognosi negativa: addio golf agonistico.
Hogan invece tornò a lavorare in campo in novembre, avviandosi a trasformare una carriera già straordinaria in leggenda. Nei due anni successivi si aggiudicò due volte lo US Open (portando così il totale a tre) e il Masters di Augusta. Divenuto ormai beniamino delle folle, nel 1953 vinse in successione Masters, US Open e British Open (sul links di Carnoustie, Scozia, alla sua prima e unica partecipazione), diventando così il secondo giocatore al mondo ad aver vinto tutti e quattro i Major dopo Gene Sarazen (impresa poi ripetuta solo da Player, Nicklaus e Woods).
La vittoria a Carnoustie fu talmente sensazionale che il suo ritorno a New York fu accolto da una parata in stile ‘presidenziale’, con tanto di lancio di coriandoli.
I nove titoli Major, sei dei quali conquistati dopo l’incidente, lo collocano tra i grandissimi del golf.
Hogan invece tornò a lavorare in campo in novembre, avviandosi a trasformare una carriera già straordinaria in leggenda. Nei due anni successivi si aggiudicò due volte lo US Open (portando così il totale a tre) e il Masters di Augusta. Divenuto ormai beniamino delle folle, nel 1953 vinse in successione Masters, US Open e British Open (sul links di Carnoustie, Scozia, alla sua prima e unica partecipazione), diventando così il secondo giocatore al mondo ad aver vinto tutti e quattro i Major dopo Gene Sarazen (impresa poi ripetuta solo da Player, Nicklaus e Woods).
La vittoria a Carnoustie fu talmente sensazionale che il suo ritorno a New York fu accolto da una parata in stile ‘presidenziale’, con tanto di lancio di coriandoli.
I nove titoli Major, sei dei quali conquistati dopo l’incidente, lo collocano tra i grandissimi del golf.
